Nelle relazioni di coppia i momenti di di intimità e di gioia condivisa dovrebbero essere la norma, sfortunatamente, non sempre è così, essere in due porta con sé anche il condividere dei momenti difficili da affrontare.

Ma come gestire la crisi della coppia? Dobbiamo vederla come una difficoltà temporanea o come la fine del contratto d’amore? I terapeuti ci dicono che si può trasformare un’interrogazione che sembra irreversibile, in un’opportunità di crescita per entrambi. La parola d’ordine è non andare di fretta.

In una relazione, le crisi, che arrivano inevitabili, segnano la fine di un ciclo. Bambini, casa, costruzione professionale, tutto questo è alle nostre spalle. E ora che si fa? Ci si rallegra di ciò che è stato realizzato e non mette più energia nella relazione. L’altro, bisognoso di progetti comuni, esprime il suo disagio attraverso la depressione, la dipendenza e anche l’infedeltà.
Il suo sintomo, identificato come causa della crisi, è più che altro un segnale di allarme. E’ il segno della fine? Non necessariamente. Se ci sono i presupposti, i coniugi possono superare la prova.

Decidere se credere sulla vita in due non è una questione da poco, per questo molti scelgono lo status di “single”. Altri passano di rapporto in rapporto pensando che “quella giusta” arriverà tenendosi emotivamente distanti, non coinvolti nel rapporto del momento.

La fase dell’innamoramento iniziale, dove tutto viene idealizzato prima o poi termina, portando alla superficie le differenze esistenti che generano conflitti, dando origine a delle vere e proprie lotte per la supremazia sull’altro…Poche sono le coppie che riescono a superare questi momenti di crisi.
Quelle che riescono, interrompendo questa estenuante lotta, questo tira alla fune senza ne vinti ne vincitori, sono le coppie che cercano di valorizzare le differenze reciproche e dialogando trovano nuovi modi di stare insieme. Per consulti psicologici ed approfondimenti vi consigliamo lo studio Psicologo Pescara di Davide Farrace.